Foto: © "Hilly Fields"- 06/01/2009
L’Italia è lontana, un nuovo anno in terra angla, tutto da scrivere. Molti progetti, svariati propositi. Come ogni inizio anno me ne vado al parco, sulla collina di SE4, a meditare. C’è un bel tramonto, da film. Le altalene sono vuote, il campetto da tennis deserto, le panchine restano in attesa, sferzate dal vento, le luci della città si accendono in lontananza. Si profila un anno incerto, la recessione comincia a farsi sentire, pesante. Mi sento un pò come la cicala di Jean de La Fontaine, mi chiedo se non abbia sbagliato nei mesi addietro a non essere più formica. Ma penso che cavalcherò il credit crunch senza troppi danni, e mi dedicherò ad esplorare di più questa città, scoprendo alternative interessanti, rallentando il passo, attingendo alla vena creativa, cogliendo l’attimo. E allora, buon 2009, comunque vada…
Evviva! si sentiva la mancanza del tuo diario londinese che potrebbe davvero diventare un libro per chi ha voglia di visitare o di guardare una Londra che non s’incontra nelle solite guide, ma dopo un libro di successo sarebbe ancora così preziosa e rara come sai raccontarla tu…forse sì, come Venezia che sa ancora dire molto a chi la sa ascoltare, nonostante sia una delle città più fotografate e raccontate del mondo.
Un caro saluto
Mario
Buon Anno Moyù…che questo credit crunch…svanisca, che questo 2009 sia più positivo, allegro e colorato e tanto noi…se dobbiam tirarci su le maniche lo sappiamo fare bene…essere stata un pò cicala non è una colpa…noi sopravviviamo comunque e ovunque..
baci baci