Boom and Bust

woolworths crunch

Questo, a detta degli psicologi, è il periodo più deprimente dell’anno. Il Natale, ormai alle spalle, ha lasciato una silohuette appesantita e un conto prosciugato, i propositi per l’anno nuovo sono già in gran parte miseramente falliti e, per chi vive in terra angla, c’è anche il credit crunch. Numerose catene di negozi hanno chiuso o stanno per chiudere. Ieri abbiamo dato l’addio a Woolworths, che dal 1909 gloriosamente ci riforniva di tazzine, cartoleria, piante, dolciumi, cd, candele, casalinghi e altro ciarpame più o meno utile. Io me lo ricordo ancora, quando misi piede in terra angla, ed ero una povera emigrante… Woolworths a Camden mi salvò, ci trovai pure il bicchiere con gli animalini parlanti, quello che ci tengo ancora lo spazzolino. E quello a Kensington High Street mi diede un cellulare decente per sole 19 sterline. Woolworths era un bel posto nazionalpopolare, dove perdersi nei ritagli di tempo. Non so dove mi perderò adesso, perchè o i negozi chiudono o sono io che non oso entrarci, date le scarse risorse finanziarie. Però vi devo confessare che questa austerity ha dell’avvincente. Ci si accorge, ad esempio, di quante spese superflue sia possibile fare a meno senza provare un istinto suicida, ed inoltre si assapora un certo gusto pionieristico di scovare l’occasione, l’offerta 2:1 o la svolta completamente gratuita. Giornali, media e internet si avvicendano a dare consigli. Sul sito della BBC London un’intera rubrica, dal fantasioso titolo "Credit Crunch", offre gli utenti una guida esaustiva alla crisi nonché un utilissimo "Personal Inflation Calculator", con cui scoprire a che punto sono o saranno le nostre finanze da qui ad un mese o ad un anno. Ovviamente restano validi i vecchi consigli: mangiare a casa invece che al ristorante, spegnere le luci nelle stanze dove non si soggiorna, non tenere i riscaldamenti al massimo, utilizzare al minimo l’automobile e godere di spettacoli gratuiti come un bel tramonto o di piccole gioie come una bella passeggiata in uno dei numerosi parchi londinesi. Se è vero che la crisi durerà almeno fino al 2010 e che la sterlina non vale poi molto, ne vedremo delle belle. Nel frattempo, LondonSE4 si attrezza con una nuova categoria per futuri posts, dal titolo… Provate ad indovinare!

4 thoughts on “Boom and Bust

  1. … e godere di spettacoli gratuiti come un bel tramonto o di piccole gioie come una bella passeggiata in uno dei numerosi parchi londinesi.

    Ecco, se la crisi portera’ al risultato che solo l’1% degli inglesi che si incanalano diligenti alle casse di Selfridges si sparpagliera’ tra i prati di Hampstead, allora e’ benvenuta.

  2. Uè Moyù io mi ritengo una graziata che a dicembre invece di perderlo il lavoro, l’ha cambiato in meglio…niente più A/R per camber sand…ma giusto 15min di bus e via sommmersa dalle valute estere a vedere il crollo della sterlina. FAtto sta che anche qui Woolworth è andato in gloria, io mi ci rifornivo di stationary e tazzine e come te mi ci gingillavo quando pioveva…che palle!!!! Vedremo un pò
    In Itaglia c’è grossa crisi da N tempo se chiama corruzione politica! Ci credi che è 1 anno esatto che non metto piede a londra e vivo qua!!!! ma non ho mai tempo porca puxzola! saluti dalla uggiosa Hastings

  3. Sai qual è la cosa più deprimente? Vedere le luminarie natalizie ancora accese e funzionanti…
    Però mi piace questo 2009, magari non è cambiato nulla, ma siamo ancora agli inizi, c’è ancora tempo per capire, o cercare di capire, se i buoni propositi possano essere onorati 🙂

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