Oggi è il lunedì più triste dell’anno, il Blue Monday. Le ragioni per cui questo sia scientificamente provato, le abbiamo esplorate in un precedente post.
Invece, esistono degli antidoti semplici e gratuiti per rimediare al malumore dell’inverno. A Shoreditch, un nuovo museo estemporaneo, si è proposto di risollevare gli animi dei londinesi. In prima mondiale, il Museo della Felicità, ha occupato per soli tre giorni (da sabato mattina ad oggi pomeriggio) uno spazio speciale nel mercato coperto di Spitalfields, offrendo, tra tende, gazebo e playshops una serie di laboratori di disegno, canto, e danza, esercizi di consapevolezza guidata, lezioni di yoga della risata, e perfino uno spazio filosofico per riflettere sulla scienza della felicità. Ai bambini e agli adulti è stata anche offerta la possibilità di indulgere in attività meramente ludiche come farsi pitturare il viso o immergersi in un pozzo pieno di palline. Gli organizzatori hanno ideato un luogo dove non solo pensare alla felicità – ma forse provare a sentirsi un po’ più sereni.
The Museum of Happiness è diventato così un luogo dove divertirsi, incontrarsi, ma anche un modo per sensibilizzare l’opinione pubblica. La depressione, infatti, è la prima causa di disabilità in tutto il mondo.
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Gli ‘omini’ di Stik in mostra a Londra
Girovagando per la città, non è inconsueto imbattersi in graffiti, che ritraggono un simpatico omino, dalle forme molto semplici, pur tuttavia capaci di trasmettere emozioni. Da circa una decina di anni, l’artista di strada STIK, realizza le sue opere, ricoprendo muri, saracinesche, porte, o vecchi edifici in disuso, con creature androgine, dalle membra a bastoncino (stick) e l’aria assorta, sognante, felice o triste, in dimensioni e pose varie. Si incontrano questi personaggi tanto in strade dell’East End quanto in vicoli del West End. Appaiono all’improvviso, e costituiscono sempre un evento poetico. Si tratta di una street art ammiccante e colorata, che punta l’attenzione sulla vunerabilità e la bellezza dell’essere umano. Stik ha vissuto intensamente la realtà di strada, trovandosi ad essere, per un certo periodo, senza fissa dimora e, quindi, esposto a tutto quello che di buono o cattivo può verificarsi in un ambiente urbano, nonché alla diversità di comparse o protagonisti, che animano i marciapiedi e le vie della metropoli. Considerato il nuovo Bansky, Stik è da oggi, fino al 10 maggio, protagonista di una personale alla Imitate Modern, una galleria di arte contemporanea a Marylebone. Le sue opere, realizzate in studio, sono già predilette da collezionisti del calibro di Antony Gormley e Brian May, ma il titolo della mostra, “Walk”, invita il visitatore a muoversi nella città e riscoprirne i graffiti. Una mappa aggiornata, sul sito dell’artista, vi aiuterà nell’impresa.