Foto: © "Blythe Hill Fields"- 02/02/2009
Aveva cominciato a nevicare nella serata di domenica, giusto una spolveratina. Era successo altre volte da quando sono qui, non c’era da preoccuparsi. Sono andata a dormire e ho dormito molto bene. Stamattina la neve continuava a cadere, c’erano ormai una ventina di centimetri. Caffettino, BBC, notizie sui trasporti. Che non c’erano. I bus ritirati dal servizio, la metro sospesa, i treni, anche. Gli aeroporti chiusi. Una metropoli si è fermata, così, semplicemente, e inspiegabilmente, per 20 centimetri di neve. Una coltre bianca, soffice, pulita, che ha travisato e reso tutto più bello. Una festa al parchetto dietro casa, di bambini e genitori, ragazzini e adulti, pupazzi di neve e cani. Gente che normalmente avrebbe badato ai fatti suoi, ma che la neve ha sorpreso e unito nello stesso gioco. Nel frattempo, scatta la polemica sul disservizio. Il sindaco si scusa dicendo che la neve è del tipo giusto, ma della quantità sbagliata, e si rimette al cielo, mentre gli economisti pronosticano che, se il 20% della popolazione è rimasto a casa, ci saranno perdite per almeno 900 milioni di sterline e ad essere più duramente colpiti saranno le aziende private e i piccoli esercizi commerciali. Secondo la Federation of Small Businesses almeno un quinto della forza lavoro in Gran Bretagna ha dovuto assentarsi dal lavoro. E io sono fra quelli. E domani? E’ un altro giorno…
Anche qui negli States il cattivo tempo imperversa e le polemiche pure. Obama (ex residente di Chicago, dove il gelo e’ all’ordine del giorno) e’ rimasto sorpreso xche’ qui le scuole (ma nn gli uffici, nota bene qui si lavora anche con le bufere) chiudono nn appena scendono giu’ due fiocchi… Per me se tutto va in ibernazione e si rimane a casa va benissimo… 😉
Mi ha colpito il titolo che mi ha lasciato un pò’ perplesso, è forse una citazione delle antiche fiere che si tenevano sul Tamigi ghiacciato?
bravo 😉
🙂
che bello..
Beh, quel parchetto ad agosto era quasi uguale tutto sommato… 😛