Il tour su Jack lo Squartatore è sicuramente quello di maggior successo, nella vastissima offerta di escursioni turistiche londinesi. Nata una trentina di anni fa, la visita speciale ai luoghi degli orrendi delitti, rimasti impuniti dopo oltre 100 anni, si è moltiplicata in varie versioni. Basta inserire ‘Jack the Ripper tour’ in un qualsiasi motore di ricerca, per accorgersi di quante agenzie ed associazioni turistiche propongano questa escursione di gran successo. Certamente, i diversi film e libri sull’argomento, hanno contribuito ad alimentare l’interesse per una delle pagine di storia londinese, tra le più oscure e raccapriccianti. Anni fa, avevo seguito una valida London Walk dal titolo ‘Jack The Ripper Haunts’. Ieri sera, grazie al mio amico Paul, una guida autorizzata, ho ripetuto il tour, questa volta basato più sulla storia sociale dell’area in cui il serial killer condusse indisturbato i suoi misfatti, e corredato da documenti e fotografie dell’epoca. Generalmente, ma non sempre, le escursioni sull’argomento partono da Tower Hill e si addentrano nell’East End, tra Spitalfields e Whitechapel, ripercorrendo i terribili delitti dello Squartatore. Noi abbiamo, invece, camminato a ritroso, partendo dall’arco che conduce fino a Gunthorpe Street. Il pub sulla sinistra – The White Hart – è stato in questo luogo per oltre 250 anni ed alcuni pensano che Jack lo Squartatore possa essere stato uno degli avventori. La zona ha subito nel tempo degli stravolgimenti edilizi e, dove prima si snodava un ammasso di viuzze maleodoranti e case fatiscenti e sovraffollate, ora ci sono banche , uffici e edifici abitativi moderni. Inoltre, in Mitre Square, nel punto esatto in cui fu ritrovata Elisabeth Stride, con la gola tagliata e il corpo orrendamente mutilato, oggi troviamo aiuole ed innocue panchine (tuttavia, la polizia continua a chiamare questo punto, ‘The Ripper’s corner’). Proseguendo oltre, al di là di cemento, grattacieli e vetrine di ristoranti, si ritrovano immutate le forme di un tempo, edifici dimessi, vecchie insegne, ex work-houses riconvertite in appartamenti, case degli ugonotti rimaste immutate dal XVIII secolo, una cappella in Fournier street, poi sinagoga ai tempi di Jack the Ripper ed ora moschea, e il vecchio mercato di Spitalfields. L’oscurità aiuta a ricreare l’atmosfera e, con un po’ di fantasia, alimentata dai racconti della valida guida, si riesce davvero ad essere catapultati nel 1888… Tra i vari siti, sono rimasti miracolosamente intatti dei pub, quelli frequentati dalle prostitute e dalle sfortunate vittime del serial killer. Ye Olde Frying Pan è ancora là, in Thrawl Street, all’angolo con Brick Lane, ma ora si chiama Sheraz Balti House ed è un ristorante indiano. Il Ten Bells pub, in 84 Commercial Street, che con i suoi interni rimodernati, in falso stile vittoriano, rappresenta ormai una mera attrazione per turisti (pare che anche Johnny Depp ci sia passato per una birra, anche se il film ‘From Hell’ venne girato a Praga) si trova vicinissimo a Dorset Street, dove la povera Mary Jane Kelly, l’ultima e più giovane vittima, fu brutalmente assassinata. Di fronte al pub, c’è una delle più belle chiese di Londra. Christ Church risale alla fine del XVIII secolo e fu progettata da un allievo di Christopher Wren, sir Nicholas Hawksmoor.
Il sagrato è stato descritto da Jack London nei suoi racconti sull’East End (The People from Abyss – 1903) e, tra la gente del posto, i giardini adiacenti alla chiesa, erano denominati ‘Itchy park’, per essere noto ritrovo di vagabondi e mendicanti.
interessante ho mia cugina che ne andrebbe pazza!
Il consiglio, oltre ad affidarsi ad una valida guida, è di seguire il tour in autunno o inizio primavera, quando è buio, magari c’è un po’ di nebbiolina e le strade sono tranquille (anche se, la sera scorsa, abbiamo incrociato altri 6 gruppi che seguivano lo stesso tipo di tour!)
Interessantissimo! L’ultima volta che sono stato a Londra con mio fratello abbiamo fatto il giro di tutti i luoghi di jack lo Squartatore. Devo dire che ho avuto un brivido nel sostare negli stessi luoghi che Jack ha frequentato ma più profonda è stata l’emozione nel pensare all’umanità derelitta che viveva nella capitale dell’impero britannico. Apprezzo sempre le note di carattere sociale, quel quartiere ha visto nei secoli ondate migratorie di cui ormai sono rimaste poche tracce, comunità di razze e religioni diverse che creavano quasi un mondo a parte nella grande città. Annotato il libro di London che dovrò assolutamente leggere!
Ciao.
sir
Ecco qualcosa da fare la prossima volta che vengo a Londra.
Se non l’avessi mai letta, ti consiglio la graphic novel “From Hell” di Alan Moore: una vera bibbia sull’argomento in cui realtà (tanta) e licenze narrative (poche ed azzeccate) si incrociano sullo sfondo di una Londra superbamente ritratta da Eddie Campbell.
Si, una grafica fuligginosa e tagliente, che rende bene la povertà disperata e maledetta dell’East End. Poi è arrivato il cinema a servirsi di quello stesso titolo, trasformando i vicoli infernali in un fumettone patinato e decadente dentro cui far muovere J. Depp…
Condordo. Trovo però che anche il film, pur non c’entrando praticamente niente col fumetto, non sia così male. Più che una trasposizione mi sembra che si ispiri vagamente. E forse tentare di portare fedelmente sul grande schermo una novel come FH, sarebbe stato un compito improbo.
prestissimo lo farò anch’io!