Al Parlamento di Londra, un’opera celebra le suffragette

wp-1466062038658.jpegVarcare la soglia del Parlamento dà sempre un po’ di emozione, e ieri l’ho fatto per visitare un’opera luminosa dell’artista Mary Branson, dal titolo: “New Dawn”.
La scultura è composta da elementi luminosi, dei rotoli di vetro soffiato (riferimento agli atti conservati negli archivi parlamentari) montati su saracinesche (emblema del Parlamento). Questi, combinati assieme, formano 168 simboli di Venere, e rappresentano le donne che combatterono per il diritto al voto. La scultura cambia colore e le diverse tonalità servono a riflettere le varie organizzazioni coinvolte nella campagna, dalle suffragette del WSPU e della National Union a quelle della Freedom League. Il titolo dell’opera, invece, è desunto dal linguaggio politico delle suffragette, che vedevano nel voto alle donne l’alba di un nuovo giorno.
“New Dawn” è installata nell’ala più antica del Palazzo, la Westminter Hall, proprio sopra l’ingresso della St Stephen’s Hall, luogo che vide numerose riunioni e proteste. È il primo pezzo di arte astratta contemporanea ad entrare nella collezione permanente del Parlamento.
Inaugurata il 7 giugno scorso, ricorrenza dei 150 anni dalla campagna per il voto alle donne, “New Dawn” può essere ammirata gratuitamente prenotandosi qui. Le visite sono disponibili dal lunedì al sabato, dalle 9:00 alle 17:30, fino al 1 settembre, e bisogna munirsi di un documento di identità.

Il Big Ben verrà messo a tacere

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Il prossimo anno, il Big Ben sarà fermo per un minimo di quattro mesi, in modo da consentire un intervento di restauro urgente. Non è la prima volta che, il celebre orologio, viene fermato nei suoi gloriosi 156 anni di vita (ne avevamo parlato nel 2007 ed era già successo prima, nel 1976), ma, a causa dello stato di degrado in cui versa al momento, potrebbe volerci molto più tempo per rimetterlo in funzione.
Il restauro del Big Ben costerà circa 30 milioni di sterline (o anche 40, se i tempi previsti per l’intervento, dovranno dilungarsi). L’orologio, da parecchi anni mostrava i segni dell’usura, un ritardo di circa sei secondi e vari problemi tecnici, ma ora, anche la torre che lo ospita non se la passa meglio. Recenti indagini hanno messo in luce difetti ed erosioni nelle strutture in metallo, nonché delle crepe nel tetto. Quindi, anche se il mastodontico Palazzo di Westminster necessita di ingenti restauri, le problematiche che interessano la Elizabeth Tower ed il Big Ben, sono sicuramente più urgenti e legate ad un ovvio rischio di immagine, oltre al fatto che, se non si interviene immediatamente, il meccanismo dell’orologio potrebbe arrestarsi per sempre.
Nelle proposte presentate al comitato finanziario della House of Commons, sono stati inseriti dei lavori per la creazione di un centro visitatori ed un ascensore. Al momento, le visite guidate al Big Ben, sono disponibili solo ai residenti permanenti nel Regno Unito previa raccomandazione da parte di un Membro del Parlamento o della House of Lords. Si tratta di visite esclusive, da prenotare con largo anticipo, e che prevedono una certa forma e resistenza fisica: l’ascesa alla torre dell’orologio può essere fatta solamente salendo 334 ripidi scalini di pietra.