Londra celebra i 100 anni del voto alle donne

Suffragette

Suffragette protestano ad Essex Hall, Londra

Oggi si celebrano i 100 anni dal Representation of the People Act , una legge che diede alle donne britanniche (solo quelle maggiori di 30 anni e sposate con uomini in possesso di proprietà) il diritto di voto. Questa legge fu un passo significativo per il raggiungimento del suffragio universale. Nel 1928, con l’Equal Franchise Act, le donne nel Regno Unito ricevettero diritti di voto uguali agli uomini, aumentando il numero di elettori femminili eleggibili da 8 milioni a 15 milioni.
Questi importanti risultati si dovettero anche alle campagne delle suffragette, un gruppo di donne, prevalentemente di classe media, che protestavano utilizzando varie forme di dissenso, inizialmente con tattiche pacifiche e manifestazioni  nella legalità. Successivamente, le suffragette più militanti, assunsero un approccio estremo, che includeva scioperi della fame, atti di vandalismo ed attacchi incendiari.
Sebbene sia passato un secolo da quando le donne hanno ottenuto il voto, oggi meno di 1/3 dei parlamentari in Gran Bretagna sono donne, ed oltre il 90% dei direttori esecutivi di Società Pubbliche a responsabilità Limitata (PLC) sono uomini.
Tuttavia, bisogna essere ottimisti. Le parlamentari britanniche raramente si trovano da sole a far valere la propria voce ed un disegno di legge per affrontare la violenza contro le donne è stato appena presentato dal governo in questa sessione parlamentare.
Per commemorare il centenario del voto alle donne, Londra offre una serie di eventi interessanti, tra cui mostre, colloqui, visite guidate.

Al Museum of London una mostra racconta le storie delle donne che presero parte al movimento per il voto, e che lottarono instancabilmente per oltre 50 anni. Votes for Women, in programma fino al 6 gennaio 2019, presenta alcuni oggetti iconici delle suffragette e anche un documentario commissionato per l’occasione.

A Westminster Hall,  tra il 27 giugno e il 6 ottobre 2018, una mostra interattiva racconterà la campagna per il voto e la rappresentazione delle donne nella camera dei Comuni e la camera dei Lord.

Bisogna anche ricordare l’esistenza dell’East London Federation of the Suffragette, un gruppo radicale che si era separato dal WSPU nel 1914 e combatteva per i diritti delle donne durante la prima guerra mondiale. La sala delle donne a Ford Road (Bow) fu il loro quartier generale fino al 1924 e comprendeva un centro sociale femminile.
Grazie all’East End Women Museum, in collaborazione con la biblioteca e gli archivi della storia locale di Tower Hamlets, The Women’s Hall Project esplorerà le  storie di  alcune suffragette meno conosciute, attraverso due grandi mostre, una serie di eventi, e un progetto di fotografia partecipativa.

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Sulle orme delle Suffragette

suffragettespilgrimNel 1913 la National Union of Women Suffrage Societies (NUWSS) aveva raggiunto 100.000 membri. Katherine Harley, figura rilevante nel movimento per il voto alle donne, suggeri l’idea di un  “Women Suffrage Pilgrimage”, un pellegrinaggio, che mostrasse al Parlamento quante donne volevano il voto. L’idea del pellegrinaggio si allontanava dalla forza dirompente e, a volte, violenta, delle suffragette più militanti, e al tempo stesso, rifuggiva l’idea di uno spettacolo orchestrato. I pellegrinaggi permettono alle persone di inserirsi in maniera corporea in una storia. Il percorso, come suggerisce Rebecca Solnit nel suo saggio Wanderlust, è l’interpretazione preliminare dell’attraversamento di un paesaggio; attuando un pellegrinaggio, si accetta un’interpretazione, per ribadire qualcosa di profondo, ed essere accomunati dagli stessi pensieri. Il pellegrinaggio delle suffragette, come altre azioni simili a venire, segna dunque lo spostamento dalla richiesta di un intervento divino a quella di un cambiamento politico. La maggior parte delle militanti viaggiò a piedi, anche se alcune fecero ricorso a cavalli e biciclette, mentre altre simpatizzanti, più agiate, misero a disposizione automobili e carrozze per il trasporto di bagagli. L’intenzione non era quella che ogni partecipante coprisse l’intero percorso, ma che la federazione lo facesse collettivamente. Si stima che circa 50.000 donne, provenienti da tutti gli angoli della Gran Bretagna, raggiunsero Londra, per radunarsi ad Hyde Park, il 26 luglio 1913. In questi giorni, per celebrare le azioni di quelle donne di 100 anni fa e la loro lotta per il suffragio femminile, si è svolta un’iniziativa di successo. Walk for Women ha invitato le/i partecipanti a camminare e onorare il movimento delle suffragette e, tra i vari “pellegrinaggi”, si è percorso un itinerario, suddiviso in sezioni, da Brighton a Londra, con tappa finale a Hyde Park, il 27 luglio. Abbiamo partecipato all’ultimo tratto, quello da Clapham Common a Hyde Park. 58146_10201107795191323_489217780_n

L’atmosfera era allegra e partecipativa, con canti, striscioni e i colori delle suffragette (bianco, viola e verde). Lungo il percorso, sono stati distribuiti dei volantini per spiegare l’iniziativa ai passanti. La ricezione e le reazioni da parte degli uomini incontrati sulla via sono state miste. Curiosità, ilarità,  supporto, imbarazzo e, in alcuni, aperto fastidio e sarcasmo. Gli autisti degli autobus ci suonavano il clacson, con i passeggeri che si sporgevano a guardare. Anche le donne, che correvano nel parco o andavano a fare shopping, sono rimaste incuriosite. Alcune, ci hanno seguito per un breve tratto, altre ci hanno sorriso dalla soglia di boutiques d’alta moda. Dopo una breve sosta, allietata dai canti del SHE Choir London, abbiamo terminato il percorso con una piccola e toccante cerimonia intorno al Reformers Tree di Hyde Park.
Questo mosaico, inaugurato nel 2000, commemora un albero bruciato nel 1866, durante i disordini per la richiesta del suffragio (maschile). Il ceppo diventò, da allora, un punto focale per le riunioni e comunicazioni politiche, fino alla nascita di Speakers ‘Corner, nel 1872. Proprio a Speakers ‘Corner, e a conclusione del pellegrinaggio commemorativo, ci sono stati interventi a cura di Laura Bates, fondatrice del progetto Everyday Sexism (una collezione di oltre 10.000 esperienze quotidiane di disuguaglianza di genere subite dalle donne) e Caroline CriadoPerez, giornalista freelance e femminista, la quale, dopo aver finalmente vinto la lotta per avere donne importanti rappresentate sulle banconote della Bank of England, ha ricevuto abusi e minacce di stupro sul suo profilo twitter.