Chissà se è vera la teoria dei corsi e dei ricorsi di vichiana memoria… Eppure, sessant’anni fa, nel giorno dell’incoronazione di Sua Maestà Elisabetta II, il tempo era pessimo. La settimana precedente quel lontano 2 giugno del 1953, le Isole Britanniche avevano conosciuto delle temperature estive meravigliose, ma la data della cerimonia venne funestata da atmosfere autunnali, vento freddo e pioggia. Un po’ quello che si è verificato ieri, quando una parata di mille imbarcazioni, ha percorso un tratto del Tamigi, accompagnando l’infaticabile sovrana, a bordo della Royal Barge, e dando il via ai festeggiamenti del Giubileo di Diamante. Nonostante il cielo plumbeo, la più grande parata fluviale degli ultimi 350 anni si è svolta con successo; lo spettacolo di navi storiche, pescherecci, barche a remi e persino due gondole, ricordava un famoso quadro di Canaletto, e più di un milione di persone, tra sudditi, turisti e curiosi, ha sfidato il freddo e le intemperie per far parte dell’evento. Siamo stati a Battersea Park, attrezzato con mega schermi, palchi musicali, bancarelle, tendoni da circo, una fiera del tè e delle torte, mille jubilee cakes realizzate dal Women’s Institute, la mostra gratuita di memorabilia reali alla Pump House gallery, una bandstand con musiche e balli anni cinquanta e il car boot sale con vetture d’epoca. C’erano persone che erano là dalla mattina presto, organizzatissime, con cappellini, vivande, seggiolino, ombrello, stivali di gomma, bicchieri di birra e pimms. Molti si erano truccati e travestiti per l’occasione, e le bandiere con la Union Jack sventolavano ovunque, mentre vecchi e bambini, pur di vedere la Regina passare, sfidavano l’ipotermia, tra vessilli, copricapi variopinti e trombette. Ci avevano anche dato degli ottimi periscopi usa e getta, di cartone, con i quali era possibile scrutare il fiume, anche se non si era in prima fila. E, oltre alla monarca, vestita di bianco e tempestata di swarovsky, e la Kate Middleton in abito rosso fiammante, devo ammettere che, l’hot dog del Giubileo, “one foot long”, con cipolle e ketchup, valeva da solo mezz’ora di fila nel pantano.
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A Londra, una torta per la Regina
L’offerta di dolciumi e prodotti da forno, a Londra, non lascia insoddisfatti i palati più esigenti. Negli ultimi anni, si sono moltiplicate e diversificate le proposte e le golosità, spaziando da tradizionali victoria sponge a coloratissime cupcakes, passando per muffins di tutti i tipi e gli immancabili brownies al cioccolato, fino a prelibatezze d’oltremanica, come pain au chocolat, chausson pommes o italici tiramisu. Tra le varie pasticcerie, non può proprio mancare una visita a Konditor & Cook, nella storica sede di Borough Market o nelle varie succursali del centro città. Gerhard Jenne, maestro pasticcere di origine tedesca, ha pensato di creare un dolce tributo in occasione del Giubileo di Diamante della Regina. Per le celebrazioni, che avranno luogo a Battersea Park, il 3 giugno prossimo, Gerhard ha ideato un’ambizioso ritratto della sovrana, pixelato in 3.120 tortine individuali, corrispondenti al totale delle settimane di regno di Sua Maestà Elisabetta II. Per realizzare questo progetto, saranno necessarie 1000 uova, 200 panetti di burro, 150 chili di zucchero, 36 chili di marzapane e una copertura dolce in svariate colorazioni. Il ritratto finale misurerà 9 metri quadrati, ed ogni tortina individuale sarà venduta al prezzo popolare di una sterlina (una parte del ricavato delle vendite è inoltre destinato in beneficienza). Nel frattempo, è stata presentata alla stampa un’appetibile e soddisfacente versione ridotta del progetto, un ritratto di 500 tortine, fatte di Victoria sponge al limone, ricoperta di marmellata di albicocca, marzapane e glassa colorata. Si prevede che la versione finale avrà anche una cornice di torta decorata con frutta e biscotti a forma di… Diamante!