Funghi allucinogeni a Buckingham Palace

amanita

Alan Titchmarsh è un giardiniere inglese, scrittore e presentatore di programmi televisivi dedicati appunto al giardinaggio.

Con permesso speciale della Regina Elisabetta II, ha passato l’ultimo anno ad esplorare i giardini di Buckingham Palace, che, oltre ad essere molto antichi, ospitano numerosissime specie di flora selvatica, moltissimi insetti e farfalle e svariate specie di uccelli.

Mentre Titchmarsh passeggiava nei giardini,  in preparazione di un programma speciale, da trasmettere sull’emittente ITV il giorno di Natale, si è imbattuto in un ovolo malefico, o Amanita Muscaria, un tipo di fungo abbastanza comune, le cui proprietà allucinogene sono note da secoli. L’esperto giardiniere si è dichiarato sorpreso di aver identificato questo particolare fungo nei giardini privati di Sua Maestà, L’Amanita, dal cappello rosso disseminato di verruche biancastre, si trova in tutto il Regno Unito ed è certo che l’esemplare ‘reale’ sia cresciuto nei giardini spontaneamente. Si tratta di un fungo importante per la crescita e lo sviluppo di molti tipi di albero, che fornisce cibo per le mosche, ed è anche un sito di riproduzione per coleotteri. L’Amanita possiede anche  proprietà psicotrope, note fin dai tempi più antichi, e veniva utilizzato nei riti sciamanici, per provocare allucinazioni. Il fungo contiene sostanze psicoattive come l’acido ibotenico e il muscimolo, ed è uno dei più velenosi che si possano incontrare nei boschi di conifere e latifoglie.

Un portavoce di Buckingham Palace ha subito tenuto a precisare, a scanso di dubbi, che “i funghi del giardino non sono utilizzati nelle cucine del palazzo”.

Punk’s Not Dead

reid-jamie-god-save-the-queenOra che i clamori per le celebrazioni in pompa magna del Giubileo Reale si sono sopiti e nei negozi le memorabilia e le scatole di biscotti con la Union Jack o l’effige della Regina vengono venduti in saldo, penso sia il caso di parlare di un altro anniversario, che non può essere disgiunto dagli eventi di questi giorni. Esattamente 35 anni fa, durante il Silver Jubilee, i Sex Pistols salivano alla ribalta della scena britannica con il controverso singolo dal titolo “God Save The Queen”. Confezionato in un’altrettanto iconica e controversa copertina, disegnata da Jamie Reid, il 45 giri si era piazzato velocemente all’apice della classifica delle vendite, sebbene fosse stato subito bandito dalla BBC e dall’Independent Broadcasting Authority, per le liriche offensive nei confronti della sovrana (a cui si imputava di far parte di un regime fascista e di non possedere nulla di umano). Il disprezzo dissacrante per l’istituzione monarchica e per il potere in generale, creò intorno ai Sex Pistols un’atmosfera di violenza. Il gruppo decise di “festeggiare” il Giubileo affittando una barca, la Queen Elisabeth, per suonare la canzone di fronte al Parlamento, ma l’imbarcazione fu bloccata dalla polizia a metà percorso e, nel caos più totale, vennero messe le manette al manager del gruppo, Malcolm McLaren, ed altri collaboratori, tra cui Vivienne Westwood. In questi decenni, John Lydon alias Johnny Rotten, ex cantante del gruppo, e la Regina, sono praticamente coesistiti in maniera inscindibile, come la testa e la croce della stessa medaglia celebrativa. Il punk britannico fu essenzialmente il prodotto di un periodo specifico e rappresentò il sintomo di una crisi. Un movimento difficile da definire, dove ideologicamete tutti erano contro tutti (i Clash contro i Sex Pistols, Johnny Rotten contro il resto della band, i punk americani contro quelli inglesi…). Ma una cosa è certa. Dalle ceneri del punk, bruciato rapidamente e gloriosamente, nacquero molte fenici, a partire da quella New Wave, di cui si percepisce l’eco ancora oggi, in tante band giovanili. E non solo. Molte tattiche di protesta usate dagli attivisti odierni, per esempio gli “indignados” con le tende di Occupy The London Stock Exchange, sono desunte dal movimento punk degli anni ’80, mentre, in paesi come la China o la Russia, il punk è ribellione, resistenza, lotta sotterranea. Molti simboli, sono stati inglobati dalla cultura visiva odierna: la copertina del disco dei Sex Pistols è ora in una mostra di ritratti della Regina, alla National Portrait Gallery; catene, borchie e creste non hanno più la valenza scioccante di un tempo. Tuttavia, il punk come sub-cultura, è sopravvissuto scalpitante fino a noi, nonostante le molte contraddizioni che lo contraddistinguono, e questo, non a causa di una sorta di nostalgia collettiva, ma in quanto seme e sinonimo di ribellione giovanile.

Giubileo bagnato…

Diamond_Jubilee_ Pageant_©LondonSE4Chissà se è vera la teoria dei corsi e dei ricorsi di vichiana memoria… Eppure, sessant’anni fa, nel giorno dell’incoronazione di Sua Maestà Elisabetta II, il tempo era pessimo. La settimana precedente quel lontano 2 giugno del 1953, le Isole Britanniche avevano conosciuto delle temperature estive meravigliose, ma la data della cerimonia venne funestata da atmosfere autunnali, vento freddo e pioggia. Un po’ quello che si è verificato ieri, quando una parata di mille imbarcazioni, ha percorso un tratto del Tamigi, accompagnando l’infaticabile sovrana, a bordo della  Royal Barge, e dando il via ai festeggiamenti del Giubileo di Diamante. Nonostante il cielo plumbeo, la più grande parata fluviale degli ultimi 350 anni si è svolta con successo; lo spettacolo di navi storiche, pescherecci, barche a remi e persino due gondole, ricordava un famoso quadro di Canaletto, e più di un milione di persone, tra sudditi, turisti e curiosi, ha sfidato il freddo e le intemperie per far parte dell’evento. Siamo stati a Battersea Park, attrezzato con mega schermi, palchi musicali, bancarelle, tendoni da circo, una fiera del tè e delle torte,  mille jubilee cakes realizzate dal Women’s Institute, la mostra gratuita di memorabilia reali alla Pump House gallery, una bandstand con musiche e balli anni cinquanta e il car boot sale con vetture d’epoca. C’erano persone che erano là dalla mattina presto, organizzatissime, con cappellini, vivande, seggiolino, ombrello, stivali di gomma, bicchieri di birra e pimms. Molti si erano truccati e travestiti per l’occasione, e le bandiere con la Union Jack sventolavano ovunque, mentre vecchi e bambini, pur di vedere la Regina passare, sfidavano l’ipotermia, tra vessilli, copricapi variopinti e trombette. Ci avevano anche dato degli ottimi periscopi usa e getta, di cartone, con i quali era possibile scrutare il fiume, anche se non si era in prima fila. E, oltre alla monarca, vestita di bianco e tempestata di swarovsky, e la Kate Middleton in abito rosso fiammante, devo ammettere che, l’hot dog del Giubileo, “one foot long”, con cipolle e ketchup, valeva da solo mezz’ora di fila nel pantano.

A Londra, una torta per la Regina

Diamond Jubilee cakeL’offerta di dolciumi e prodotti da forno, a Londra, non lascia insoddisfatti i palati più esigenti. Negli ultimi anni, si sono moltiplicate e diversificate le proposte e le golosità, spaziando da tradizionali victoria sponge a coloratissime cupcakes, passando per muffins di tutti i tipi e gli immancabili brownies al cioccolato, fino a prelibatezze d’oltremanica, come pain au chocolat, chausson pommes o italici tiramisu. Tra le varie pasticcerie, non può proprio mancare una visita a Konditor & Cook, nella storica sede di Borough Market o nelle varie succursali del centro città. Gerhard Jenne, maestro pasticcere di origine tedesca, ha pensato di creare un dolce  tributo in occasione del Giubileo di Diamante della Regina. Per le celebrazioni, che avranno luogo a Battersea Park, il 3 giugno prossimo, Gerhard ha ideato un’ambizioso ritratto della sovrana, pixelato in 3.120 tortine individuali, corrispondenti al totale delle settimane di regno di Sua Maestà Elisabetta II. Per realizzare questo progetto, saranno necessarie 1000 uova, 200 panetti di burro, 150 chili di zucchero, 36 chili di marzapane e una copertura dolce in svariate colorazioni. Il ritratto finale misurerà 9 metri quadrati, ed ogni tortina individuale sarà venduta al prezzo popolare di una sterlina (una parte del  ricavato delle vendite è inoltre destinato in beneficienza).  Nel frattempo, è stata presentata alla stampa un’appetibile e soddisfacente versione ridotta del progetto, un ritratto di 500 tortine, fatte di Victoria sponge al limone, ricoperta di marmellata di albicocca, marzapane e glassa colorata. Si prevede che la versione finale avrà anche una cornice di torta decorata con frutta e biscotti a forma di… Diamante!