Donne e Giardini

A proposito di erbe, nella mia libreria vintage, c’è un piccolo volume, pubblicato su carta economica nel 1944, dal titolo: Culinary and Salad Herbs.

Rohde Coley herb garden schemeIl frontespizio è decorato da un curioso schema per un orto dei semplici, progettato dall’autrice, Eleanor Sinclair Rohde, e disegnato da Hilda Maud Coley, apprezzata artista botanica e floreale.

Coley, figlia di un ministro metodista, era nata a Bristol nel 1884. Dopo un’infanzia peripatetica, a causa del lavoro del padre, Hilda aveva studiato arte a Liverpool, e si era mantenuta realizzando dipinti e disegni in bianco e nero per numerosi editori, specializzandosi anche in ritratti di orchidee. Fu premiata dalla Royal Horticultural Society ed espose i suoi lavori in varie gallerie, nonché presso la Facoltà di Lettere, a Venezia. Morì in Dorset, nel 1950. Non avendo eredi, lasciò la sua piccola proprietà al fratello, Samuel Ernest Coley, anch’egli ministro metodista. Mi dispiace di non essere riuscita a trovare maggiori informazioni su quest’artista. I suoi disegni di fiori e piante tradiscono un carattere poetico, a tratti sognante.

Eleanour_Sinclair_RohdeL’autrice del piccolo manuale, invece, Eleanour Sophy Sinclair Rohde, era una storica di giardini, appassionata di orticoltura e membro della British Guild of Herb Growers dal 1918.
Nata a Travancore, nell’odierno Kerala, nel 1881, Eleanour era figlia di John Rohde, funzionario statale in India, e sorella del luogotenente John Haughton Rohde, caduto e disperso a Neuve Chapelle durante la Grande Guerra (1914).
Timida e riservata, convinta vegetariana, Eleanour non superò mai completamente la perdita del fratello e restò nubile.
Visse per gran parte della sua vita nella casa di famiglia, Cranham Lodge, a Reigate, in Surrey. Una tipica dimora vittoriana, che esiste ancora, con un giardino enorme.
Qui Rhode raccolse insolite varietà di erbe  aromatiche e verdure, coltivando e vendendo semi sia ai visitatori sia per corrispondenza, e utilizzando lo spazio come ispirazione per il suo lavoro di designer di giardini. Agli inizi della carriera, assieme alla sua insegnante Maud Grieve, aveva creato il primo giardino di erbe al Chelsea Flower Show del 1919.
Cranham Lodge SurreyEleanour Sinclair Rohde fece molto per incoraggiare la creazione di giardini di erbe aromatiche e, oltre al piccolo libro sugli usi culinari, il suo lavoro più acclamato resta The Scented Garden, pubblicato nel 1931. Valido sia per i giardinieri di professione che per gli appassionati di erbe e piante profumate, l’opera elenca alberi, arbusti, rampicanti, piante erbacee e bulbi adatti a creare un giardino aromatico, fornendo ricette per profumi, acqua di toletta, pot-pourri e sacchetti profumati.
Eleanour aveva studiato storia medievale e si era cimentata in fantasiose ricostruzioni di giardini. Tra gli anni Trenta e gli anni Quaranta sorsero molti giardini di erbe ispirati ai dettami di Miss Rohde, tra cui quello della famosa tenuta di Sissinghurst.

Coley Shakespeare daisies

Nel 1935, veniva dato alle stampe Shakespeare’s Wild Flowers, un libro sull’uso delle immagini vegetali nei drammi e nei sonetti del Bardo. In questo lavoro, Rohde aggiunse ulteriori informazioni e aneddoti, grazie alla sua vasta conoscenza della storia e della letteratura di giardini, fornendo un elenco esaustivo di tutte le piante menzionate da Shakespeare, assieme ai loro nomi botanici moderni.
E’ interessante notare che, più meno in quegli anni, Hilda Maud Coley dipingeva una serie di illustrazioni per un set di cartoline d’arte dal titolo Shakespeare’s Flowers, pubblicato dalla Medici Society di Londra.

Con l’arrivo della Seconda Guerra Mondiale, i razionamenti e la campagna Dig for Victory, che incoraggiava uomini e donne di tutto il Regno Unito  a coltivare dei giardini di guerra, Eleanour Sinclair Rohde si dedicò a scrivere libri che alleviassero le difficoltà del periodo.
Con l’assistenza del Land Army, aveva anche arato più terra nella sua proprietà. Oltre all’uso delle erbe in cucina ed un libro sui giardini di guerra (The War Time Vegetable Garden), nel 1943 usciva un piccolo trattato di meno di cento pagine sulle varietà di ortaggi e frutti di altri tempi: Uncommon Vegetables and Fruits. Piante antiche, che, per la loro natura, erano meno produttive e mal si prestavano alla raccolta meccanizzata. Nel secondo dopoguerra sarebbero state soppiantate da ibridi, che richiedevano l’acquisto di nuove sementi ogni anno, e dall’agricoltura intensiva e industrializzata.

rohde aromatic plants

© jot101.com

Tuttavia, in quello che sarebbe stato il suo ultimo libro, Rohde si dimostrò in un certo senso pionieristica, poiché oggi queste colture antiche sono tornate di moda ed offrono colori e sapori più ricchi e complessi. Verdure ancestrali, che possono rallegrare la nostra tavola ed aiutare la biodiversità.
Uno dei suoi progetti più rinomati fu il giardino delle erbe in stile Tudor commissionato da Lady Hart Dyke per il castello di Lullingstone, nel Kent occidentale. Oggi questo giardino non esiste più, essendo stato sostituito dal World Garden of Plants, creato da Tom Hart Dyke, orticoltore e cacciatore di piante, nonché erede legittimo del castello.
Quando Eleanour morì, nel 1950, lo stesso anno in cui scomparve anche l’illustratrice Hilda Maud Coley, il necrologio sul Times ne mise in risalto l’amore per i giardini e le erbe, e la capacità di combinare le sue conoscenze storico letterarie con una scrittura pratica ed illustrativa.

A Londra, un giardino terapeutico

Gli spazi verdi sono importanti per la comunità, soprattutto per l’immediato benessere che essi offrono. Tanto più se vengono progettati come giardini terapeutici, che, non solo costituiscono una modifica in positivo dello spazio pubblico, ma si pongono a metà tra natura e scienza.
Questi giardini, da un lato, promuovono la biodiversità, dall’altro forniscono un ambiente in grado di ridurre lo stress, adattandosi alle esigenze di chi lo visita. Ecco dunque che uno spazio verde di passaggio, quasi dimenticato, disseminato di lapidi ed erbe rade, come il retro della chiesa di St Mary a Lewisham, è divenuto un luogo sicuro e riparato, dove l’insieme delle componenti naturali stimolano il visitatore in un sapiente accordo di colori, tessiture, suoni e profumi. La presenza di piante, acqua, cielo, uccelli, fiori, erba, e, perché no, lapidi centenarie, dove crescono edere e digitali purpuree, sono di enorme aiuto terapeutico e mirano a ridurre gli stati di ansietà.  Nelle vicinanze della chiesa sorge un grande ospedale, la cui unità psichiatrica si trova proprio a fianco del giardino. Spesso i pazienti si recavano a St Mary per meditare, pregare oppure passeggiare nel vecchio cimitero. E’ stata dunque quasi una scelta naturale per i volontari della Ladywell Unit dell’ospedale e della Chiesa di St Mary iniziare a creare un bel giardino terapeutico, trasformare uno spazio verde abbastanza trascurato per trasformare le vite di chi lo frequenta.
Il giardino di Lewisham è stato creato per offrire un benessere mentale, sia ai pazienti, attraverso il giardinaggio, sia alla comunità, regalando un’oasi di pace e bellezza dove sostare. Uno spazio non tanto di cura, quanto di miglioramento delle qualità di vita. Il giardino è stato strutturato secondo dei percorsi circolari, privi di ostacoli, che sono utili ai malati di Alzheimer e demenza, in quanto contengono la tendenza alla fuga e le situazioni di insicurezza. Le aiuole multisensoriali, senza spine e foglie pungenti o urticanti, sono state giocate su delle tonalità cromatiche fredde, che promuovono il rilassamento. La tavolozza limitata e gli stimoli olfattivi e sensoriali, servono a diminuire il dolore, lo stress, la depressione e l’ansia. I cambiamenti e le evoluzioni delle piante contenute in queste aiuole rifletterà il susseguirsi delle stagioni e le variazioni degli stati d’animo dei pazienti e dei visitatori.

Lo spazio contiene un’orto, in cui i pazienti dell’ospedale potranno partecipare a sessioni terapeutiche di giardinaggio, ed anche un prato selvatico, composto da una sinfonia di colori, qualità tattili e profumi, dove crescono la camomilla, la borragine, i papaveri, la malva e la centaurea montana e si aggirano api ed altri insetti. Un luogo silente e rado d’inverno, che si ravviva in primavera ed esplode in una fiammata di cromi in estate, per simboleggiare la speranza della rinascita ed aiutare tutti quei pazienti che combattono contro la depressione.